La trappola dell’autenticità: come il pubblico plasma la tua identità online

trappola della autenticità sui social media

Ti è mai capitato di modificare il tuo modo di essere per piacere agli altri? Non parlo solo di situazioni sociali, ma di come ti presenti professionalmente sui social media. Se la risposta è sì, significa che hai vissuto il fenomeno dell’audience capture.

Seguimi in questo ragionamento: pensa all’ultimo contenuto che hai pubblicato sui social. Hai scritto esattamente quello che pensavi o hai modificato leggermente il tuo messaggio pensando a come avrebbe reagito il tuo pubblico?

Durante una lezione ad un master executive di LUISS avevo tra i partecipanti un imprenditore che gestiva diversi influencer di social media. Mi ha raccontato come una food blogger che seguiva aveva completamente stravolto il suo approccio alla cucina:

All’inizio pubblicava solo ricette della tradizione toscana, la sua passione. Poi ha notato che i video di ricette veloci e ‘hack’ in cucina ottenevano molte più visualizzazioni. Ora si ritrova a fare contenuti che non rappresentano più chi è veramente.

Questa è l’audience capture nella sua forma più pura: un processo graduale e spesso inconsapevole in cui i creatori di contenuti modificano la propria personalità e i propri valori per assecondare le preferenze del pubblico.

Ma perché succede?

La risposta è più complessa di quanto immagini e affonda le sue radici nella psicologia umana e nelle dinamiche di mercato. Non è semplicemente una questione di “vendere l’anima” per i like – sarebbe troppo semplicistico pensarlo.

Il paradosso dell’autenticità

Hai presente quando qualcuno ti dice “sii te stessa/o”? Ecco, sui social media questo consiglio nasconde una trappola invisibile. Più cerchi di essere autentico, più inizi a monitorare le reazioni del pubblico a questa tua “autenticità”. E qui sta il paradosso: nel momento in cui inizi a misurare e analizzare le reazioni alla tua autenticità, questa inizia inevitabilmente a modificarsi.

Come ha scritto brillantemente lo psicologo Robert Cialdini nel suo libro “Pre-suasion”: “Ciò che misuriamo tende a diventare ciò che siamo“. E sui social media misuriamo tutto, costantemente.

È tutta colpa dei social media!” Infatti è la risposta più comune quando si parla di audience capture. Ma seguimi ancora un attimo: i social media sono davvero la causa o sono solo un amplificatore di qualcosa di più profondo?

Pensa a Flavio Briatore. Prima di essere il personaggio televisivo che conosciamo oggi, era principalmente un imprenditore con un profilo pubblico molto diverso. Ma più è cresciuta la sua esposizione mediatica, più il suo personaggio si è cristallizzato in quella versione che il pubblico si aspettava di vedere: diretto, a tratti provocatorio, sempre pronto alla battuta tagliente.

Non è un caso isolato. Da Chiara Ferragni a Chef Rubio, passando per Salvini, la lista di personaggi pubblici italiani che hanno subito una progressiva trasformazione per assecondare le aspettative del pubblico è lunghissima.

Ma attenzione: questo fenomeno esisteva molto prima dei social media.

Il “Beauty Contest” di Keynes e la verità scomoda

Negli anni ’40, l’economista John Meynard Keynes propose un esperimento mentale geniale per spiegare le dinamiche dei mercati.

Immagina di dover partecipare a un concorso dove devi indovinare le sei facce che la maggioranza dei partecipanti considererà le più belle.

La strategia vincente quale sarebbe? No, non scegliere le facce che TU consideri più belle. Dovresti invece cercare di prevedere quali facce gli ALTRI penseranno che gli ALTRI trovino più belle.

Complicato? Esatto. Ed è esattamente quello che facciamo ogni giorno sui social media.

Durante un confronto che ho avuto con uno psicologo comportamentale dell’Università di Padova, è emerso un dato interessante: questa tendenza a modellarci sulle aspettative altrui è hardwired nei nostri cervelli. È parte del nostro software evolutivo di base.

Come spiega Robert Schiller nel suo libro “Animal Spirits”: “Quando scegliamo di raccontare una storia agli altri, basiamo quella scelta sulle nostre percezioni di come le persone reagiranno a quella storia nelle loro menti.”

I social media non hanno creato questo meccanismo. Hanno solo:

  • Accelerato il feedback loop
  • Reso misurabile ogni reazione
  • Creato un sistema di ricompense immediate

L’Automatismo che Non Puoi Spegnere: La Cognizione Sociale

Hai presente quando entri in una stanza piena di persone e, senza volerlo, inizi a “leggere” l’ambiente? Quella sensazione automatica di capire gli stati d’animo altrui non è casuale: è la tua cognizione sociale in azione.

Il pilota automatico del cervello sociale

Un interessante studio pubblicato su Nature Neuroscience dal team del professor Frank Van Overwalle ha dimostrato come specifiche regioni cerebrali, in particolare il cervelletto posteriore, siano costantemente attive nell’interpretazione degli stati mentali altrui, anche quando non ne siamo consapevoli. Questa ‘lettura sociale automatica’ è un processo che opera continuamente in background.

Pensa a quando sei sul palco a fare una presentazione. Anche se ti concentri sul contenuto, una parte del tuo cervello sta costantemente monitorando le reazioni del pubblico. È impossibile non farlo.

L’effetto specchio del mercato

Ma cosa succede quando questo meccanismo incontra le dinamiche di mercato?

Come spiega Dan Ariely nel suo bestseller ‘Predictably Irrational’: “Le forze di mercato plasmano il nostro comportamento molto più di quanto pensiamo, non solo influenzando cosa compriamo, ma anche come ci presentiamo agli altri e come prendiamo decisioni apparentemente personali.”

Questa intuizione è fondamentale per capire l’audience capture: nel momento in cui diventiamo ‘prodotto’ su un mercato dell’attenzione, le nostre azioni iniziano inconsciamente ad allinearsi con le aspettative di quel mercato.

E qui sta il paradosso: più diventiamo bravi a interpretare e assecondare le preferenze del nostro pubblico, più rischiamo di perdere la nostra autenticità.

La trappola della prevedibilità

Se hai seguito qualche creator italiano negli ultimi anni, avrai notato come molti di loro siano diventati quasi caricature di se stessi. Non faccio nomi, ma pensa a quel famoso youtuber tech che è passato dal fare recensioni tecniche approfondite a reaction video sempre più esagerati ed emotivi.

Perché? Perché il pubblico ha risposto positivamente alle sue reazioni più estreme, e lui, inconsciamente, ha iniziato ad amplificarle. Non è stata una scelta consapevole, ma il risultato di quel meccanismo automatico di cognizione sociale potenziato dalle dinamiche di mercato.

La scienza dietro l’automatismo

Uno studio pubblicato sul Journal of Experimental Social Psychology ha dimostrato che questo processo di adattamento alle aspettative del pubblico inizia già 150 millisecondi dopo aver percepito una reazione sociale. È letteralmente più veloce del nostro pensiero cosciente.

Strategie di Difesa: Come Mantenere la Propria Voce

Ti starai chiedendo: “Ok, ho capito il problema. Ma come posso evitare di cadere in questa trappola?

Sarebbe bello poterti dire che basta essere consapevoli del fenomeno per evitarlo. Ma sarebbe come dire a un giocatore di poker che basta conoscere le probabilità per non farsi influenzare dalle emozioni durante una partita importante.

Negli ultimi due anni ho studiato e analizzato diversi professionisti e founder italiani nel loro percorso di crescita, e ho identificato tre strategie che si sono rivelate particolarmente efficaci:

  • La regola del 70/30
    Dedica il 70% dei tuoi contenuti a ciò che il pubblico si aspetta da te, ma riserva il 30% alla sperimentazione e all’evoluzione del tuo personaggio. Come fa brillantemente Fedez che, pur mantenendo il suo stile caratteristico, non ha paura di mostrare nuovi lati di sé.
  • Il metodo del feedback selettivo
    Non tutti i feedback hanno lo stesso peso. Impara a distinguere tra il rumore di fondo (like, commenti superficiali) e i segnali veramente significativi (engagement qualitativo, conversioni reali).
  • L’ancoraggio valoriale
    Definisci in anticipo i tuoi valori non negoziabili. Come suggerisce la professoressa Vera Gheno nei suoi studi sulla comunicazione digitale: “L’autenticità sui social non è spontaneità, ma coerenza con i propri valori fondamentali.

    Il paradosso finale

    La verità? Non puoi completamente sfuggire all’audience capture. È parte integrante della natura umana e delle dinamiche di mercato. Ma puoi imparare a navigarla consapevolmente.

    Come mi ha detto un noto personaggio televisivo durante un evento: “Ho smesso di combattere contro le aspettative del pubblico. Ho imparato invece a usarle come una bussola, mantenendo però sempre chiara la mia destinazione finale.

    Piaciuto questo articolo?

    Allora hai sicuramente capito quanto gli aspetti psicologici possano influenzare il successo di un business digitale. Iscriviti alla newsletter per scaricare L'Emotional Journey Audit e verificare l'efficacia persuasiva del tuo progetto web.

    Rimani Aggiornato

    Iscriviti alla newsletter e Scarica l'Emotional Journey Audit

    Hai letto il mio libro "neuromarketing e scienze cognitive per vendere di più sul web" e vuoi verificare grazie ad una checklist operativa se il tuo sito è davvero efficace? Iscriviti alla newsletter e ricevi subito l'Emotional Journey Audit!

    100% privacy tutelata. Ricevi i miei articoli in tempo reale. Ti puoi cancellare quando vuoi.

    E scarica l'Emotional Journey Audit!

    50% Complete

    Iscriviti al blog e Scarica l'Emotional Journey Audit

    Hai letto il mio libro "neuromarketing e scienze cognitive per vendere di più sul web" e vuoi verificare grazie ad una checklist operativa se il tuo sito è davvero efficace? Iscriviti alla newsletter e ricevi subito l'Emotional Journey Audit!

    100% privacy tutelata. Ricevi i miei articoli in tempo reale. Ti puoi cancellare quando vuoi.